Vi siete mai chiesti se la vostra istituzione scolastica può organizzare delle attività in modo diverso rispetto ad una scuola vicina? Per riuscire ad organizzare la propria istituzione scolastica in modo del tutto singolare rispetto anche ad altre istituzioni scolastiche è indispensabile riconoscerne un’autonomia.
In cosa consiste questa autonomia?
Come si esercita?
Ha dei vincoli o è un’autonomia assoluta?
Il tema dell’autonomia delle istituzioni scolastiche è ritornato al centro del dibattito nei mesi della pandemia Covid 19, soprattutto a seguito delle scelte che hanno accompagnato la gestione della scuola in tale grave situazione. Infatti, ad ogni scuola è stato chiesto di organizzarsi in modo da rispondere alle esigenze del contesto e delle persone che la vivono e fanno. Per riuscirvi, ogni scuola deve vedere riconosciuta un’autonomia di scelta e di organizzazione. Effettivamente ogni istituzione scolastica ha acquisito un’autonomia definita funzionale attraverso il DPR n. 275 del 1999, discendente dall’art. 21 della legge n. 59 del 1997, la cosiddetta Riforma Bassanini.
Il regolamento dell’Autonomia delle istituzioni scolastiche (DPR n. 275) ha permesso ad ogni scuola di organizzarsi in modo singolare ed autonomo da più punti di vista: didattico, organizzativo, di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Tale autonomia ha già compiuto vent’ anni ma per chi vive quotidianamente la scuola viene da chiedersi se tale autonomia sia reale, funzionale a fare scelte calate nel contesto o se i vincoli provenienti dall’esterno o dall’alto imbrigliano l’esercizio pieno dell’autonomia.
Cosa non abbia favorito quel processo avviato vent’anni fa di riconoscimento e di esercizio dell’autonomia di ogni scuola? in cosa consisteva vent’anni fa questo processo? In quale ambito è stato inserito? Perché si è voluto introdurre questa dimensione che calasse ogni scuola all’interno del territorio?…
Su queste e tante altre domande inerenti l’esercizio dell’autonomia scolastica ho l’intenzione di cercare delle risposte e trovare dei riferimenti utili: hanno inciso in senso negativo le riforme calate dall’alto, i tagli lineari, l’eccessiva burocrazia, il blocco della contrattazione, l’elevato numero di precari,….
È importante e non più rinviabile suscitare un dibattito sull’esercizio dell’autonomia scolastica perché lo strumento può autenticamente consentire ad ogni scuola di organizzarsi per rispondere alle esigenze del territorio, del contesto di appartenenza. Per riuscirvi bisogna, però, dapprima, rendere autentico ed esigibile l’esercizio di tale autonomia, cercando soluzioni ai problemi sopra esposti.
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