Il bonus merito docenti, meglio noto come compenso per la valorizzazione del merito, è stato introdotto dalla Legge 107/2015, la Legge della Buona Scuola, all’Articolo 1, Commi dal 126 al 130.

Il Comitato di Valutazione…

Tale intervento normativo ha istituito un nuovo Comitato di Valutazione all’interno di ogni scuola composto non solo dalla rappresentanza dei docenti ma anche di una rappresentanza dei genitori e, nel caso della scuola secondaria di secondo grado, una rappresentanza di studenti. Ne fanno, inoltre, parte il Dirigente Scolastico ed un componente esterno designato dal Ufficio Scolastico Regionale.

Tale comitato stabilisce ricopre ruoli diversi e, di conseguenza, ha una diversa composizione. Nella composizione sopra descritta si occupa sia dei criteri in virtù dei quali valorizzare e riconoscere che cosa valorizzare ma anche la modalità e i tempi con i quali raccogliere questi dati.

La Legge 107 ha prescritto di affrontare in particolare tre tipologie di elementi da riconoscere nella valorizzazione:

  1. la qualità dell’insegnamento e il contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica e al successo formativo e scolastico degli studenti;
  2. la valorizzare i risultati che i docenti o un gruppo di docenti hanno raggiunto nel potenziamento delle competenze nell’innovazione e nella ricerca e nella documentazione;
  3. le responsabilità che i docenti assumono nell’ambito del coordinamento organizzativo e didattico della scuola o nella formazione del personale.

Il Comitato di Valutazione deve stabilire anche come raccogliere i dati di questi tre aspetti e in quali tempi, da fornire al Dirigente Scolastico.

La contrattazione…

La legge 107 non ha previsto ci fosse un momento negoziale, un momento di confronto e di trattativa, pur trattandosi di un compenso accessorio.

Sulla materia è intervenuto il Contratto Collettivo di Lavoro Comparto Scuola 2015/18 che, nell’Aprile 2018, ha previsto che i compensi da destinarsi a questo merito debbano essere oggetto di trattativa tra il Dirigente Scolastico e le Organizzazioni Sindacali, nello specifico, le RSU del singolo istituto.

In questa sede i criteri di ripartizione possono essere, ad esempio, destinati ad individuare delle fasce, ciascuna delle quali non deve superare un dato importo, oppure a fare in modo che coloro che ricevono già un riconoscimento dal fondo d’istituto o da altri finanziamenti, come progetti o pon, per un determinato incarico, non vengano riconosciuti per questo incarico anche attraverso il bonus merito docenti, oppure per definire altre modalità che garantiscano una equa ripartizione di questi compensi.

Il Dirigente Scolastico…

Quindi, fatti i primi due passaggi, ossia individuazione dei criteri di valorizzazione e modalità con la quale raccogliere la documentazione che lo attesti, contrattazione sui criteri di ripartizione di questo bonus premiale docenti, il Dirigente Scolastico tiene conto dei primi 2 elementi e individua le persone che sono destinatarie di questo riconoscimento.

Negli ultimi anni, rientrano tra i parametri per riconoscere quale importo attribuire ad ogni scuola i docenti con incarico annuale, quindi, i supplenti. Pertanto, possono essere destinatari del riconoscimento del merito solo i docenti ma sia i docenti di ruolo che i docenti a tempo determinato.