Con l’approvazione della Legge n 92/2019 è stata prevista la reintroduzione dell’insegnamento di educazione civica.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma in questione ad anno scolastico avviato ha costretto al rinvio dall’operazione all’anno scolastico 2020/21.
Sono, pertanto, stati pubblicati alcuni documenti funzionali a tale reintroduzione.

Il decreto in questione contiene 3 documenti:

  • Allegato A: Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica;
  • Allegato B: Integrazione al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo, di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione vigenti;
  • Allegato C: Integrazione al Profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato A al D.Lgs. n. 226/2005.

Azioni e scelte

Nel corso degli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 le istituzioni scolastiche definiscono il curricolo di educazione civica, facendo riferimento alle Linee guida, indicando traguardi di competenza, risultati di apprendimento e obiettivi specifici di apprendimento, rispettando i documenti ministeriali riferiti alle Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, alle Indicazioni nazionali e nuovi scenari ed alle Indicazioni nazionali per i licei ed alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali.

Azioni di accompagnamento

L’Articolo 4 della presente Legge impegna il Ministero e le istituzioni scolastiche a mettere in cantiere misure di formazione, di accompagnamento e di monitoraggio per favorire la progressiva reintroduzione dell’educazione civica nel curricolo.

Revisione curricoli

Nell’allegato alle Linee Guida si prevede la revisione dei curricoli di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni, per aggiornarli e finalizzare l’attività didattica allo sviluppo della conoscenza e della comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società.

La norma prevede che l’orario dedicato a questo insegnamento non possa essere inferiore a 33 ore per ciascun anno di corso, da svolgersi nell’ambito del monte ore complessivo annuale previsto dagli ordinamenti, comprensivo della quota di autonomia eventualmente utilizzata.

Nel quadro delineato, il Ministero sottolinea come non si tratti di un contenitore rigido, ma di una indicazione funzionale a favorire un raccordo fra le discipline e le esperienze di cittadinanza attiva che devono concorrere a comporre il curricolo di educazione civica. Pertanto, ogni disciplina è chiamata a svolgere un ruolo di parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun alunno.

Nuclei tematici

Nella Legge si ribadisce come i nuclei tematici vadano considerati come trasversali e sottesi alle discipline, pertanto, l’impegno dei docenti va indirizzato a far emergere elementi latenti negli attuali ordinamenti didattici ed a rendere consapevole la loro interconnessione, nel rispetto e in coerenza con i processi di crescita dei bambini e dei ragazzi nei diversi gradi di scuola.

Per operare in questo senso, le Linee Guida individuano alcuni nuclei tematici che costituiscono i pilastri della Legge, a cui possono essere ricondotte tutte le diverse tematiche dalla stessa individuate:

  1. COSTITUZIONE, diritto, nazionale e internazionale, legalità e solidarietà;
  2. SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio;
  3. CITTADINANZA DIGITALE.

Trasversalità dell’educazione civica

Le Linee Guida ribadiscono in più parti come l’educazione civica superi i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari.

Chi insegna educazione civica

Le 33 ore annuali di educazione civica sono svolte ordinariamente nell’ambito della declinazione annuale delle attività didattiche, da uno o più docenti della classe o del Consiglio di Classe cui l’insegnamento è affidato con delibera del Collegio dei docenti su proposta degli stessi docenti della classe o del consiglio di classe.

Qualora, invece, il rispetto delle condizioni di invarianza di organico lo consenta, l’insegnamento dell’educazione civica può rientrare nell’utilizzo della quota di autonomia del 20%, ritagliando uno spazio apposito nell’ambito dell’orario settimanale alla stregua delle discipline del curricolo, senza pregiudicare la trasversalità e la corresponsabilità collegiale dell’insegnamento all’interno del team docente e del Consiglio di Classe.

Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti di classe individuati sulla base dei contenuti del curricolo, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia. Tra essi è individuato un coordinatore.

Le soluzioni organizzative che le scuole del secondo ciclo possono adottare, in applicazione delle disposizioni potranno essere differenti e coinvolgere prioritariamente docenti di diversi ambiti disciplinari.

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Valutazione

L’insegnamento trasversale dell’educazione civica deve essere naturalmente oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D.Lgs. n 62/2017 e dal DPR n 122/2009.

I criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF dovranno essere integrati in modo da ricomprendere anche la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica.

Durante lo scrutinio, il docente coordinatore dell’insegnamento formula la proposta di valutazione e si confronta con i docenti del consiglio di classe, che devono fare riferimento anche ai percorsi interdisciplinari proposti.

Per gli alunni della scuola primaria, in coerenza con quanto disposto dal decreto legge n 22/2020 ( legge n 41/2020), essendo stato ripristinato il giudizio al posto del voto, il docente coordinatore propone un giudizio descrittivo, facendo sempre riferimento ai criteri valutativi indicati nel PTOF.

Cosa accadrà nel 2023

Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di educazione civica fa riferimento agli obiettivi /risultati di apprendimento e alle competenze che i singoli collegi docenti andranno autonomamente ad individuare ed inserire nel curricolo di istituto.

A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione dovrà,  invece, avere a riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi di apprendimento per la scuola del primo ciclo, gli obiettivi specifici di apprendimento per i Licei e i risultati di apprendimento per gli Istituti tecnici e professionali definiti dal Ministero dell’istruzione.

Integrazione ai profili

Gli Allegati B e C procedono ad effettuare delle integrazioni riferite all’insegnamento trasversale di educazione civica al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione (D.M. n 254/2012) ed al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione (D. Lgs. n 226/2005, art. 1, c. 5, Allegato A).

Tra i primi impegni dei prossimi collegi docenti ci sarà, pertanto, un consiste lavoro per la revisione dei curricoli, l’aggiornamento dei PTOF e dei rispettivi criteri la valutazione ed i giudizi, per la programmazione dell’attività didattica che tenga conto delle presenti disposizioni.