Di fronte ad una platea di quasi 1500 partecipanti si sono succeduti una ottantina di relatori, 18 panel, decine di giovani protagonisti con le loro imprese innovative e sostenibili.
Come preannunciato, l’apertura è stata proprio dedicata ad approfondire le parole che caratterizzano il dizionario dell’economia civile: competenza, democrazia, economia civile, fiducia, generatività, green economy, inclusione, partecipazione, sostenibilità, sussidiarietà, uguaglianza, pari opportunità. Lo stesso direttore del Festival, Leonardo Becchetti, ha ricordato la nascita di una rete fra otto Festival: il Festival Nazionale dell’Economia Civile, il Festival dello Sviluppo Sostenibile, il Festival della Generatività, il Festival della Partecipazione, l’ADAPT – International Conference, il Festival della Soft Economy, la Mappa Celeste, il Forum per il Futuro del Paese, le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile.
Dai dibattiti, dal confronto con buone prassi aziendali, dall’analisi di esempi e di ricerche scientifiche è emerso corale il messaggio di come si possa attuare un’economia che coniughi valore economico, dignità del lavoro e tutela dell’ambiente, come si possa promuovere una nuova visione per il Paese centrata su felicità e ricchezza di senso, anziché conflitto e rabbia.
Nel confronto sono stati posti al centro anche i temi di un’economia per lo sviluppo sostenibile e la promozione di stili di vita e modelli organizzativi di lavoro in linea con tale visione, così come la promozione di un ambientalismo generativo.
Di grande attualità anche il tema delle fake news e del paradosso della disinformazione nell’era dell’informazione.
Nella giornata conclusiva è avvenuto il confronto con i rappresentanti di Governo: Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri, Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e Giovanni Tria, Ministero dell’Economia e delle Finanze. Con questi si è tentato di fare i conti con la politica, partendo cioè dall’analisi dei vincoli di bilancio, dalle leggi e dai regolamenti, per arrivare ad approfondire quali strategie mettere in atto per realizzare scelte per il bene comune.
Dopo il confronto con il Governo sui temi centrali della tre giorni è già stata annunciata la seconda edizione.
A chiosa della prima edizione, mi permetto di prendere in prestito le parole molto incisive di Mauro Magatti: Uno più uno non dà due, ma tre: questa è la chiave della generatività sociale. L’affermazione sintetizza in modo mirato la dimensione di generatività di un’economia in chiave civile. Da qui ha necessità il nostro Paese di ripartite!
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