La tematica dell’inclusione è piuttosto articolata.
Cerco, pertanto, di offrire alcuni contributi: una prima introduzione e successivi approfondimenti delle tematiche ad esso collegate.

In questa breve introduzione cerco di offrire alcuni punti di riferimento fondamentali. Il percorso per arrivare a quella che ora definiamo inclusione ha caratterizzato la storia del nostro Paese, dal momento che siamo passati dall’esclusione all’inserimento e dall’inserimento all’inclusione. 

Le tappe che hanno portato all’inclusione degli alunni diversamente abili nella scuola si sono caratterizzate in modo particolare.

In primo luogo, si fa riferimento alla chiusura delle scuole speciali, che rappresenta il primo passaggio dall’esclusione all’integrazione. 

Questa scelta, che ha contraddistinto l’Italia rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea, si basa sul principio di uguaglianza sancito dalla Carta Costituzionale, che garantisce a tutti i cittadini pari dignità sociale e l’uguaglianza dinanzi alla legge, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

Uguaglianza

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione.

Inoltre, l’articolo 38 della Costituzione garantisce il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale per ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere.

La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale

La scelta di includere gli alunni diversamente abili nelle classi “ordinarie” ha richiesto un impegno politico, culturale ed economico, che ha influenzato l’organizzazione scolastica, l’impostazione didattica e l’investimento di risorse nella scuola, oltre che nei servizi sociali. Questo percorso di progressiva attenzione all’inserimento e all’inserimento scolastico degli alunni diversamente abili trova fondamento, pertanto, nella stessa Carta Costituzionale, che rappresenta una base solida per l’inclusione.

In sostanza, le tappe che hanno portato all’inclusione degli alunni diversamente abili nella scuola ordinaria si sono caratterizzate oltre che per la chiusura delle scuole speciali, per la garanzia di uguaglianza sancita dalla Costituzione, per l’impegno politico, culturale ed economico, per l’organizzazione scolastica, per l’impostazione didattica e per l’investimento di risorse nella scuola e nei servizi sociali.

Negli anni ’70, l’Italia ha vissuto un forte fermento culturale che ha portato all’approvazione della legge n. 517 del 1977

Questa legge ha rappresentato un importante passo avanti nel riconoscimento della persona come protagonista della propria crescita e nel riconoscimento delle potenzialità di ciascuno.

Grazie a questo approccio, la scuola ha puntato sulla individuazione delle potenzialità degli studenti per favorire lo sviluppo integrale della persona.

Il successivo intervento legislativo che ha rivoluzionato la cultura italiana in materia di disabilità è stata la legge n.104 del 1992, la prima legge organica che ha affrontato il tema dell’handicap.

Legislazione Scolastica

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Questa legge ha cercato di favorire l’inserimento sociale e scolastico delle persone con disabilità.

Grazie a queste leggi, la scuola ha avuto un forte impulso per favorire l’inserimento degli studenti con disabilità attraverso percorsi di personalizzazione e di individualizzazione. L’individualizzazione consente di garantire a tutti gli studenti il raggiungimento degli stessi obiettivi di apprendimento, rispettando i tempi e gli stili cognitivi.

Mentre, la personalizzazione permette di valorizzare il potenziale cognitivo di ciascun individuo, impegnato nella propria esperienza di apprendimento.

Grazie a questi interventi legislativi, sono state poste le premesse per il passaggio dall’esclusione all’integrazione delle persone con disabilità, permettendo alla scuola di diventare un luogo dove ogni studente ha la possibilità di sviluppare appieno le proprie potenzialità.

Negli ultimi decenni, la scuola italiana ha affrontato una serie di importanti cambiamenti in merito all’inclusione e all’accessibilità degli studenti con disabilità, con difficoltà di apprendimento o bisogni educativi speciali.

Grazie all’approvazione di documenti legislativi fondamentali, la scuola ha adottato strategie di individualizzazione e di personalizzazione per garantire che ciascuno studente possa sviluppare appieno le proprie potenzialità.

Uno dei documenti legislativi più importanti è la Legge n. 170 del 2010, che regola tutta la materia relativa ai disturbi specifici di apprendimento (DSA). 

Questo testo normativo è stato fondamentale per garantire un approccio più attento ed efficace ai bisogni degli studenti con DSA, attraverso la creazione di programmi personalizzati di apprendimento.

Un’altra importante direttiva è stata quella emanata dal MIUR il 27 Dicembre 2012, che ha posto l’attenzione sui bisogni educativi speciali (BES).

Questa direttiva ha fornito linee guida per gli insegnanti per aiutare gli studenti con BES a sviluppare le proprie competenze ed a raggiungere il loro pieno potenziale.

Il Decreto legislativo n. 66/2017, discendente dalla riforma della Buona scuola in seguito alla delega della legge 107 del 2015, ha approfondito il tema dell’inclusione e riordinato la materia. 

Questo decreto ha portato alla creazione di una serie di decreti attuativi e di specifiche Linee guida nel 2019 che approfondiremo nel dettaglio di seguito.

Inoltre, va ricordato il D.Lgs. n. 59/2017, che è intervenuto sulla materia dei percorsi specifici per l’insegnamento sul sostegno differenziati tra infanzia-primaria e secondaria, noti come TFA sostegno

Questi percorsi di formazione specifica hanno l’obiettivo di preparare gli insegnanti ad affrontare le sfide dell’inclusione scolastica, fornendo loro le competenze e le conoscenze necessarie per supportare gli studenti con bisogni educativi speciali.

Tutti questi documenti legislativi hanno fornito alla scuola gli strumenti necessari per adottare un approccio più inclusivo e personalizzato all’educazione.

Grazie a questi sforzi, la scuola italiana sta intraprendendo un percorso che mira a garantire che ciascuno studente possa sviluppare il proprio potenziale, senza alcuna barriera o discriminazione.

Pertanto, possiamo ancora vedere come il nostro Paese si è davvero distinto rispetto ad altri Paesi, addirittura ancora oggi, per la scelta di non lasciare nelle scuole l’interno gli alunni diversamente abili, ma  ha permesso loro di trovare il proprio spazio insieme a tutti gli altri.

Anche l’approvazione delle sopraelencate norme ha dimostrato come sia possibile davvero garantire un’inclusione e, in particolare, un’inclusione scolastica.