Innanzitutto, è importante richiamare il contesto entro il quale sono stati emanati questi documenti, perché rientrano nel più ampio progetto di riconoscimento dell’autonomia di istituzioni scolastiche. Infatti, a partire dall’approvazione del Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, il DPR n. 275/1999, ogni istituzione scolastica ha visto riconosciuta una propria autonomia funzionale. Questo ha, chiaramente, rivoluzionato anche l’impostazione didattica e metodologica, dal momento che siamo passati dai classici programmi calati dall’alto, definiti dal Ministero, alle Indicazioni nazionali per ogni ordine di scuola, del primo ciclo e della secondaria di secondo grado. Le Indicazioni nazionali sono un orizzonte entro il quale ogni istituzione scolastica deve discutere ed approvare un proprio curricolo d’istituto da inserire nel piano dell’offerta formativa, diventato triennale dopo l’approvazione della legge 107 del 2015.

Per quanto riguarda gli istituti professionali e gli istituti tecnici sono state emanate delle linee guida, mentre, per quanto riguarda i licei abbiamo le indicazioni nazionali.

I riferimenti legislativi sono i seguenti:

  • DPR n. 87/2010, regolamento che ha introdotto le linee guida per gli istituti professionali;
  • DPR n. 88/2010, regolamento con le linee guida per gli istituti tecnici;
  • DPR n. 89/2010, regolamento di riordino dei licei con le relative indicazioni nazionali.

L’impostazione di questi tre documenti è molto simile: sono indicate le linee guida o le indicazioni nazionali, vi sono poi delle tabelle di confluenza che permettono di far convogliare i precedenti indirizzi nella nuova organizzazione, i profili professionali, gli indirizzi di studio e i quadri orari. 

Anche l’articolazione dei documenti è molto simile: c’è dapprima un testo che spiega l’identità degli indirizzi di studio e, poi, si entra nel merito dei diversi indirizzi e dei rispettivi quadri orari.

Regolamento istituti professionali

Per quanto riguarda il regolamento riguardante il riordino degli istituti professionali, il testo, all’articolo 2, descrive quale sia l’identità di tali istituti.

Identità istituti professionali,

L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base d’istruzione generale e tecnico professionale che consente agli studenti di sviluppare una dimensione operativa di saperi e competenze che sono necessari per rispondere all’esigenza del sistema produttivo ma anche per essere preparati alle scelte future di inserimento nel mondo lavorativo o nei diversi indirizzi di istruzione superiore, siano esse università o istruzione tecnica superiore.

La durata dei corsi degli istituti professionali è di cinque anni.

Inoltre, il testo sottolinea come sia possibile per gli istituti gestire l’offerta formativa di questi indirizzi in sussidiarietà con le Regioni, cioè con quell’indirizzi di studio che vedono uno stretto collegamento tra gli indirizzi degli istituti professionali e della formazione professionale. 

Gli istituti professionali si articolano in due macroaree:

  • l’istituto professionale per i servizi;
  • gli istituti professionali per l’industria e l’artigianato.

Ciascuno di essi ha poi degli indirizzi specifici.

Per quanto riguarda il settore dei servizi abbiamo:

  • l’agricoltura e lo sviluppo rurale;
  • i servizi socio sanitari;
  • i servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera;
  • i servizi commerciali.

 Per quanto riguarda il settore dell’industria e dell’artigianato abbiamo:

  • indirizzo delle produzioni industriali e artigianali,
  • indirizzo manutenzione e assistenza tecnica.

Il quadro orario e l’articolazione degli istituti professionali è definito in un primo biennio, un secondo biennio ed un quinto anno.

Legislazione Scolastica

Conoscerla, comprenderla, saperla applicare.

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Nel primo biennio l’orario di funzionamento annuale è di 1056 ore, che corrisponde a 32 ore settimanali.

É articolato in 660 ore di attività di insegnamento d’istruzione generale e 396 ore di attività professionalizzante, cioè specifica per l’indirizzo di studio.

Mentre, il secondo biennio è articolato anch’esso in 945 ore d’istruzione di carattere generale e 561 specifica, di carattere professionalizzante.

Il quinto anno prevede 495 ore di insegnamenti di istruzione generale e 561 ore di insegnamento professionalizzante. All’interno, poi, di ciascun testo del regolamento è previsto per i diversi indirizzi istituti, tecnici, professionali e licei, la definizione di un Profilo d’uscita culturale, educativo e professionale degli studenti alla conclusione del secondo ciclo d’istruzione, specifico per ogni indirizzo.

Nel caso specifico dell’istituto professionale, si prevede che l’istruzione professionale fornisca una preparazione di carattere generale, di base volta a rafforzare e sviluppare i saperi di base, richiamando fortemente l’impostazione in sussidiarietà con gli indirizzi professionali delle diverse Regioni.

Inoltre, questi sapere di base caratterizzano anche l’assolvimento dell’obbligo, infatti, riguardano l’asse dei linguaggi, l’asse matematico, quella storico-sociale e quella scientifico-tecnologico.

 Altro elemento che caratterizza in modo particolare tale profilo d’uscita dello studente è la dimensione di forte personalizzazione dell’offerta formativa, in modo da valorizzare tutte le tipologie di apprendimento che lo studente può incontrare nella propria esperienza non solo scolastica. Pertanto, si valorizzano gli apprendimenti formali, non formali ed informali.

Infine, le diverse aree di indirizzo prevedono di far acquisire agli studenti delle competenze specifiche professionalizzanti nel settore, utili sia per proseguire gli studi che per essere inseriti nel contesto lavorativo. Infatti, il profilo d’uscita si articola per l’indirizzo, dove è richiamata la parte di carattere generale e arricchita dalle specificità legate alle aree di indirizzo.

La parte più di carattere generale riprende in parte l’articolo 2 del regolamento visto all’inizio di questa sessione (articolo 2 del DPR n. 87/2010)  che, quindi, definisce l’identità dell’istituto professionale. Si sottolinea, però, soprattutto, come la studio, l’apprendimento per gli indirizzi del professionale sia caratterizzato da una forte integrazione tra il sapere tecnico professionale e i saperi linguistico, storico, sociale.

Il profilo prosegue facendo riferimento alla capacità degli studenti di utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti nel corso dell’esperienza del quinquennio e di utilizzare un patrimonio lessicale adatto ed adeguato ai diversi contesti nella lingua italiana ma anche l’acquisizione di lingue straniere, utili per potersi confrontare con altre culture ed altri contesti. Alla conclusione dei cinque anni lo studente deve saper riconoscere aspetti geografici, ecologici e territoriali dell’ambiente naturale di appartenenza, del più ampio contesto e deve saper riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici ed ambientali. Chiaramente lo studente deve anche saper utilizzare le reti e le strumenti informatici e i principali canali comunicativi e riuscire anche rapportarsi con i concetti base di economia dell’organizzazione per lo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi.

Nel saper padroneggiare l’utilizzo degli strumenti tecnologici deve prestare particolare attenzione alla sicurezza ed alla tutela della privacy. 

Per completare il quadro, va fatto riferimento anche alla capacità di fare scelte autonome che riguarderanno anche l’orientamento rispetto a scelte future, l’inserimento nel mondo lavorativo o la scelta di proseguire gli studi. 

Si richiama l’importanza di partecipare attivamente alla vita culturale e sociale, locale, nazionale ed internazionale.

Si aggiungono sottolineature specifica per gli indirizzi: 

  • per il settore dei servizi si presta particolare attenzione a padroneggiare ed avere conoscenze, abilità e competenze utili per potersi inserire in questo contesto lavorativo ed essere in grado di svolgere la propria attività operando in equipe, lavorando insieme agli altri, integrando le proprie competenze con quelle di altre figure professionali, in modo tale da raggiungere l’erogazione di servizi di qualità. Infine, per quanto riguarda la specificità di indirizzo, lo/a studente/essa deve sapere conoscere ed applicare le normative che disciplinano i processi legati ai servizi, prestando attenzione alla riservatezza, alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro. 
  • Per quanto riguarda il settore industria e artigianato si richiamano alcuni aspetti degli altri indirizzi, gli aspetti comuni, ma si sottolinea in modo particolare la capacità di riconoscere l’evoluzione dei processi produttivi e la conoscenza delle normative che li disciplinano, prestando attenzione alla riservatezza, alla salute nei luoghi di lavoro e a saper utilizzare gli strumenti tecnologici nelle diverse fasi della produzione. Come nell’altro indirizzo è doverosa la sottolineatura del saper lavorare insieme agli altri.  Si completa il quadro richiamando la comprensione delle implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e della loro applicazione nell’industria artigianale e artistica. 

Regolamento istituti tecnici

Per quanto riguarda gli istituti tecnici, Il riferimento è il regolamento del DPR n. 88/2010, articolato, come gli altri, in linee guida, tabelle di confluenza per la confluenza dei vecchi indirizzi nei nuovi, indirizzi di studio e quadri orari.

Anche qui l’articolo 2 spiega quale sia l’identità degli istituti tecnici.

Identità degli istituti tecnici

Identità degli istituti tecnici si caratterizza  per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, costruita attraverso diverse attività, approfondimento, apprendimento dei linguaggi e delle metodologie sia di carattere generale che specifico. La specificità si evince dai diversi indirizzi di studio,  con l’obiettivo di far acquisire agli studenti quelle conoscenze, abilità e competenze utili sia per inserirsi nel mondo lavorativo che per eventualmente proseguire negli studi universitari o presso gli Istituti Tecnici Superiori.

Per quanto riguarda l’articolazione degli indirizzi degli istituti tecnici abbiamo due macro aree:

settore economico, articolato in due indirizzi, 

  • amministrazione – finanza – marketing,
  • turismo

settore tecnologico, articolato in nove indirizzi, 

  • meccanica – meccatronica ed energia, 
  • trasporti e logistica,
  • elettronica ed elettrotecnica,
  • informatica e telecomunicazioni,
  • grafica e comunicazioni,
  • chimica dei materiali e biotecnologie,
  • sistema moda,
  • agraria – agroalimentare – agroindustria,
  • costruzioni – ambiente – territorio.

La strutturazione dell’istituto tecnico è anch’essa di durata quinquennale articolata in un primo biennio, in un secondo biennio ed un quinto anno. L’orario complessivo annuale è determinato in 1056 ore che corrispondono a 32 ore settimanali, comprensive sia della quota riservata alle Regioni che quella riservata all’insegnamento della religione cattolica. 

Il primo biennio ha un’articolazione che prevede 660 ore di attività e di insegnamenti di carattere generale e 396 ore di attività professionalizzante.

I secondo biennio è di 495 ore di attività di insegnamento di carattere generale e 561 di indirizzo professionalizzante.

Il quinto anno ha 495 ore di insegnamenti di carattere generale e 561 d’indirizzo professionalizzante. 

Anche qui i quadri orari, l’articolazione degli indirizzi va consultata leggendo attentamente il DPR n. 88 in modo da approfondire in maniera dettagliata questi aspetti che sto descrivendo in modo generale.

Anche il percorso degli istituti tecnici si conclude facendo riferimento ad un Profilo culturale, educativo e professionale di uscita dello studente alla conclusione della secondaria di secondo grado, che per l’indirizzo specifico degli istituti tecnici prevede l’area d’istruzione generale e quella specifica. La parte d’istruzione generale deve fornire ai giovani una preparazione di base attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali di base che caratterizzano l’obbligo di istruzione, cioè l’asse del linguaggio, l’asse matematico – scientifico – tecnologico e l’asse storico – sociale.

Per le specificità di indirizzo l’obiettivo è far sviluppare negli studenti conoscenze, abilità e competenze spendibili nei diversi contesti di vita e soprattutto negli specifici settori professionali dell’indirizzo di studio scelto, per potersi inserire o nel contesto lavorativo o per proseguire nelle negli studi e per poter sviluppare ulteriormente le proprie competenze.

Nell’area generale il percorso si prefigge di orientare gli studenti in base a un sistema di valori che si rifà alla Costituzione del nostro Paese, per far acquisire loro gli strumenti culturali e metodologici e far maturare un atteggiamento razionale, critico e responsabile. 

Nel percorso di studi, l’istituto tecnico intende aiutare gli studenti nel saper affrontare i problemi e nel predisporre le soluzioni, nel padroneggiare un patrimonio lessicale specifico della lingua italiana ma nel saper anche riconoscere le linee essenziali delle idee, della cultura e della letteratura, per orientarsi all’interno dei diversi autori fondamentali che vengono approfonditi.

Attenzione particolare è, poi, rivolta agli aspetti geografici, sociali, territoriali ed ambientali dell’ambiente naturale ed antropico. Lo studente deve saper stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali ed utilizzare anche il linguaggio specifico settoriale nelle lingue straniere.
Alla conclusione degli ciclo di studi si deve saper riconoscere il valore e la potenzialità di beni artistici e saper utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico – culturale, nella consapevolezza della storicità dei saperi.

In questo senso deve anche saper collocare il pensiero matematico e scientifico dei grandi temi e di sviluppo della scienza, saper utilizzare in maniera consapevole e critica agli strumenti tecnologici, le reti e strumenti informatici.

Nell’istituto tecnico, gli studenti hanno, inoltre, la possibilità di cimentarsi con la ricerca applicata e quindi capire come questa ricerca applicata possa essere utile per trovare soluzioni e favorire lo sviluppo scientifico della società.

Nella quotidiana attività didattica si cerca di far comprendere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi, della necessità di assumersi la responsabilità rispetto all’etica e alla deontologia professionale. 

Infine, il regolamento sottolinea l’importanza dell’ essere consapevole del valore sociale della propria attività. 

Le specificità che caratterizzano gli indirizzi meritano alcune sottolineature:

  • nell’indirizzo economico e nell’indirizzo tecnologico, si evidenzia la capacità di saper analizzare la realtà ed i fatti concreti della vita quotidiana, per saperne desumere delle generalizzazioni;  riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche, sociali ed istituzionali attraverso l’incontro con l’economia e con il diritto; saper riconoscere l’indipendenza tra i fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione non solo locale ma anche globale. Fondamentale è sapersi orientare nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale. Sono, poi, richiamate conoscenze, abilità e competenze di marketing, del sistema informativo, valorizzando gli aspetti importanti dell’innovazione. Sottolineatura interessante riguarda il saper interpretare e rappresentare i dati aziendali anche con il ricorso agli strumenti informatici o a software specifici di carattere gestionale. Infine, si richiama l’analisi di problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli strumenti culturali che sono stati acquisiti.
  • Per quanto riguarda gli indirizzi del settore tecnologico, la specificità si concentra sul saper far cogliere l’interdipendenza esistente tra la scienza, l’economia e la tecnologia, nell’incontro con l’esperienza pratica. È importante che lo studente sappia orientarsi nella normativa riguardante i processi produttivi nel settore di riferimento, che conosca i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi livelli produttivi. Anche qui è centrale l’apporto offerto dall’incontro con la scienza e la tecnologia per lo sviluppo dei saperi, per il cambiamento delle condizioni di vita, aiutando a far riconoscere le implicazioni sociali, etiche, scientifiche, produttive e ambientali delle innovazioni tecnologiche. Si richiamano anche gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella produttività lavorativa. 

Regolamento dei licei

Per quanto riguarda i licei il regolamento attraverso cui sono stati riorganizzati è D.P.R n. 89/2010. 

Lo stesso segue lo schema delle Indicazioni nazionali: tabelle di confluenza dei diversi indirizzi di studio, profili, indirizzi e quadro orario.  Come sempre, è fondamentale approfondire nel dettaglio il testo perché molto articolato.

Qui offro una presentazione introduttiva. 

Anche per questo testo, completa il quadro,  il profilo culturale, educativo, professionale dello studente in uscita alla conclusione del liceo.

Vi sono diverse tipologie di liceo, a loro volta sotto articolate in indirizzi:

Liceo artistico, il più articolato per numero di indirizzi:

  • indirizzo di arti figurative, che si caratterizza per le materie di insegnamento proprio con introduzione delle discipline pittoriche, plastiche e scultore e un laboratorio di raffigurazione, di pittura e di scultura;
  • indirizzo architettura ambiente,  che ha come discipline che lo caratterizzano proprie discipline progettuali di architettura, ambiente e laboratorio di architettura;
  • indirizzo di design, che come disciplina professionalizzante ha discipline progettuali, design e laboratorio di design;
  • indirizzo audiovisivo e multimediale, con la specificità specificità delle discipline in questo settore e di laboratorio audiovisivo e multimediale;
  • indirizzo di grafica, con le discipline grafiche e laboratorio di grafica;
  • indirizzo di scenografia, con le discipline progettuali e scenografiche ed il laboratorio di scenografia.

Liceo classico, con un unico indirizzo di studi.
Liceo linguistico, con un solo indirizzo.
Liceo scientifico, con l’eventuale opzione di scienze applicate. Nell’indirizzo tradizionale troviamo l’insegnamento della lingua e cultura latina, mentre in quello dell’opzione scienze applicate un approfondimento dell’informatica e sparisce lingua e letteratura latina.
Liceo musicale e coreutico, articolato in scienze musicali e scienza coreutica, con approfondimenti specifici delle discipline che li caratterizzano.
Liceo di scienze umane, con l’opzione economico sociale, che sostituisce lingua e letteratura latina con una seconda lingua straniera di cui si approfondisce la lingua e la cultura.

Come nei documenti relativi agli istituti tecnici ed agli istituti professionali, anche qui l’articolo 2 del DPR n. 89/2010  definisce l’identità dei licei.

Identità licei

I licei sono finalizzati al conseguimento di un diploma di scuola secondaria di secondo grado e forniscono agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per la comprensione approfondita della realtà, in modo tale che lo studente si ponga in maniera razionale, creativa, progettuale e critica di fronte a situazioni, a fenomeni ed a problemi che deve affrontare. Il percorso liceale consente di acquisire conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate nel proseguire gli studi di ordine superiore o per un successivo ingresso nel mondo del lavoro.

La durata del liceo è quinquennale e si articola in un primo biennio, in un secondo biennio ed un quinto anno. Il primo biennio ha la specificità di essere indirizzato all’approfondimento ed allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità per raggiungere una prima maturazione di competenze caratterizzanti le singole articolazioni.

Anche il primo biennio del sistema liceale è indirizzato all’assolvimento dell’obbligo.

Il secondo biennio prevede l’approfondimento e lo sviluppo di conoscenze, abilità e la maturazione delle competenze caratterizzanti l’articolazione dell’indirizzo scelto.

Il quinto anno è volto alla realizzazione piena del profilo professionale, educativo e culturale di uscita dello studente.

A partire dal secondo biennio è possibile intraprendere l’esperienza dell’alternanza scuola – lavoro, ora PCTO.

I DPR 87 -88 – 89 risalgono al 2010, quindi, l’allora l’esperienza di alternanza scuola – lavoro era possibile ma non era obbligatoria. È diventata obbligatoria dopo l’approvazione della legge n.107/2015, la Buona scuola.

Infatti, a partire dall’anno scolastico 2015/2016 l’alternanza scuola-lavoro è diventata obbligatoria a partire dal terzo anno della scuola secondaria di secondo grado per tutti gli indirizzi, tecnici, professionali e licei.  L’esperienza di alternanza scuola-lavoro, dopo una serie di successivi interventi legislativi, è stata riorganizzata e rivista: sono state ridimensionate le ore obbligatorie, parlando di unità minima di ore che ogni indirizzo deve realizzare; è stata ribattezzata Percorsi Trasversali per l’Orientamento e le Competenze, PCTO, sottolineandone il forte ruolo di orientamento.

Infine, abbiamo profilo di uscita dello studente e nel testo si chiarisce come siano previste svariate attività per raggiungere i risultati previsti da profilo di uscita dello studente nei diversi indirizzi di licei: lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica; l’esercizio della lettura, analisi e traduzione dei testi letterari, filosofici, storici e scientifici, saggistici e l’interpretazione delle opere d’arte; l’uso costante dell’attività di laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche; la pratica dell’argomentazione e del confronto, la cura della modalità espositiva, scritta e orale, corretta, pertinente, efficace e personale; l’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e dell’attività di ricerca.

Nel testo del regolamento sono quindi identificati alcuni risultati comuni a tutti gli indirizzi di liceo, articolati nelle diverse aree:

  • area metodologica: lo studente, alla conclusione del percorso liceale, deve saper acquisire un autonomo metodo di studio, che sia flessibile; deve essere consapevole delle diversità e dei metodi che sono utilizzati nei diversi ambiti disciplinari;
  • area logico argomentativa: lo studente deve saper sostenere una propria tesi, saper argomentare, saper ascoltare gli altri e cogliere i diversi punti di vista; deve acquisire l’abitudine a ragionare, a saper leggere e interpretare i contenuti delle diverse forme di comunicazione che vengono proposte;
  • area linguistico comunicativa: lo studente deve saper padroneggiare pienamente la lingua italiana, in particolare saper dominare la scrittura, la lettura e la comprensione, saper curare anche l’esposizione nei diversi contesti in cui questa viene richiesta; è prevista l’acquisizione del livello A2 di competenza delle lingue straniere studiate; deve saper riconoscere i raffronti possibili tra la lingua italiana e le altre lingue moderne ed antiche dal momento che la maggior parte di indirizzi c’è un approfondimento anche delle lingue antiche. Inoltre, lo/la stuedente/essa deve saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, per fare ricerche ed approfondimenti;
  • area storico umanistica: sa riconoscere i presupposti culturali e la natura delle istituzioni giuridiche e sociali, politiche ed economiche che caratterizzano l’essere cittadini, in modo da esercitarne il ruolo in maniera consapevole e responsabile; lo studente deve saper far riferimento ai personaggi più significativi incontrati nella fase di studio della storia italiana, affrontando gli avvenimenti, i contesti geografici; sa utilizzare i metodi e gli strumenti della geografia per la lettura di processi storici e l’analisi anche della storia contemporanea; conoscere gli aspetti fondamentali della cultura della tradizione letteraria, artistica filosofica, storica, religiosa italiana ed europea; diviene consapevole del significato culturale del patrimonio archeologico, architettonico ed artistico del nostro Paese; sa collocare il pensiero scientifico, la storia delle scoperte, lo sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell’ambito della storia delle idee; sa fruire delle diverse espressioni artistiche delle arti e dei mezzi espressivi;
  • area scientifica e matematico tecnologica: lo studente deve riuscire a comprendere il linguaggio formale specifico della matematica e del pensiero matematico; deve possedere i fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali con le quali ha avuto modo di cimentarsi nell’arco del quinquennio ed essere, quindi in grado di utilizzare gli strumenti informatici e comunicativi offerti dalle nuove tecnologie in maniera critica e consapevole. 

Vengono, poi, elencate le specificità degli indirizzi, i risultati di apprendimento che ogni indirizzo del liceo prevede di raggiungere:

  • Liceo artistico: lo studio dei fenomeni estetici e la pratica artistica permettono allo studente di acquisire metodi specifici della ricerca, della produzione artistica e di padroneggiare i linguaggi e le tecniche relative a queste diverse esperienze; conosce il patrimonio artistico del nostro Paese ma anche quello internazionale ed europeo; sa cogliere la presenza di valore nella società attuale; deve riuscire a maturare le competenze utili per dare espressione alla propria creatività ed  alla capacità progettuale nell’ambito delle arti.
  • Liceo musicale e coreutico: l’apprendimento tecnico e pratico della musica e della danza devono essere acquisiti in maniera piena e, soprattutto, indirizzati a comprendere il ruolo di queste diverse espressioni artistiche nell’ambito della storia e della cultura; vanno acquisite conoscenze, abilità e competenze necessarie per riuscire ad inserirsi in tale contesto lavorativo o proseguire negli studi; attraverso le specifiche attività funzionali, si acquisisce la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici in modo da sapere confrontarsi con la composizione, l’interpretazione, l’esecuzione e la rappresentazione, in una prospettiva di carattere culturale, storica, estetica, teorica; favorire anche la continuità dell’esperienza musicale e coreutica per gli studenti e le studentesse che provengono dagli indirizzi musicali del primo ciclo d’istruzione. 
  •  Liceo scientifico: attraverso lo studio del nesso tra la cultura scientifica e la cultura tradizione umanistica, lo studente dovrebbe acquisire quelle conoscenze e quei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali e acquisire conoscenze, abilità e maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e delle tecnologie, per individuare le interazioni fra le diverse forme del sapere delle quali deve padroneggiare il linguaggio, le tecniche e le metodologie specifiche, anche grazie all’esperienza laboratoriale affrontata nell’arco del quinquennio. Nell’opzione scienze applicate, oltre a raggiungere i sopraindicati obiettivi di apprendimento, sottolinea in particolare l’approfondimento delle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche, dell’informatica e le loro applicazioni nei diversi contesti. 
  • Liceo scienze umane: si caratterizza in particolare per l’attenzione allo studio delle scienze applicate ai fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali, quindi, è volto a far acquisire conoscenze ed abilità e a far maturare competenze volte a fare in modo di comprendere la complessità di questi fenomeni e la specificità dei processi formativi; va acquisita padronanza dei linguaggi e delle tecnologie delle metodologie che sono adeguate alle indagini nell’ambito delle scienze umane.  Con l’opzione economico sociale, si sottolinea la dimensione di approfondimento delle scienze giuridiche, economiche e sociali.