Avvio di un percorso

Quanto è stato sottoscritto il 24 Aprile tra il Governo e le Organizzazioni Sindacali è il primo tassello per avviare l’istituto contrattuale del confronto su soluzioni al problema della stabilizzazione di tanti precari che hanno già abbondantemente superato i 36 mesi di servizio e alla necessità di riattivare percorsi di conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento ferme ormai da anni.

Questioni aperte

Gli ultimi anni, la stratificazione normativa, i continui tentativi di risoluzione del problema precariato nella scuola, che hanno accontentato qualcuno e scontentato altri,… hanno generato alcune serie situazioni di stallo cui trovare risposte.
Nello specifico I punti nevralgici sono i seguenti:

  • Dal 2014, dopo la messa in campo del percorso di abilitazione riservata (PAS) non sono stati più attivati percorsi, ordinari o straordinari, di abilitazione per coloro che intendessero  intraprendere la carriera di insegnante;
  • La Corte Europea di Giustizia ha chiarito nella sentenza del 26 Novembre 2014 che non è possibile mantenere in servizio a tempo determinato il personale che abbia superato i 36 mesi di servizio, ma lo stesso va assunto a tempo indeterminato, applicando la Direttiva 1999/70/CE;
  • La legge 107, la cosiddetta Legge della Buona Scuola, ha attivato un piano straordinario di assunzione con l’obiettivo di “smaltire” le graduatorie ad esaurimento (GAE), graduatorie provinciali del personale abilitato, lasciando esclusi tutti quei precari che disponevano già delle condizioni di stabilizzazione di cui al punto precedente;
  • Affrontare i prossimi concorsi, dei quali è imminente l’uscita del bando, tenendo conto delle situazioni variegate generatesi negli anni, neolaureati senza esperienza, laureati con anni di precariato alle spalle, abilitati,…;
  • Situazione preoccupante per le segreterie delle scuole cui va garantito personale Ata preparato e qualificato, sia con incarico di amministrativo che di sostituto del Direttore Generale dei Servizi Amministrativi (Dsga).

Primi passi

Gli effetti dell’intesa hanno dato i primi frutti insediando un tavolo tecnico di lavoro, che ha cominciato a riunirsi il 6 Maggio 2019.
Sono state affrontate le questioni descritte prime che necessitano di una soluzione più tutelante possibile per il reclutamento dei precari, per gli/le studenti, per la scuola.
Gli impegni assunti dal Ministero per mettere in campo le soluzioni sono i seguenti:

  • Eliminare la prova preselettiva per l’accesso al concorso per il personale docente con tre annualità di servizio;
  • Prevedere una percentuale più ampia di posti riservati ai precari storici per il prossimo concorso ordinario (48.500 posti) e non solo il 10% come ipotizzato inizialmente;
  • Attivare una fase transitoria che preveda un percorso abilitante speciale riservato ai precari storici con almeno trentasei mesi di servizio, finalizzato all’immissione in ruolo (oggi ammontano a 55.604);
  • Intraprendere una seria valorizzazione del personale ATA e degli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

Intesa sul precariato del 11 Giugno 2019

Un primo concreto atto che ora cercherà di inserire emendamenti nelle imminenti discussioni alla Camera ed al Senato e di approvare specifiche norme in materia, si è raggiunta in data 11 Giugno.
In questo atto sono stati inseriti i seguenti punti:

  • Attivazione dei PAS (Percorsi Abilitanti Speciali) per i precari con almeno tre anni di servizio effettivo;
  • Procedura selettiva finalizzata alla stabilizzazione di personale già in possesso di esperienza;
  • Attivazione entro il 2019;
  • Riconoscimento dei tre anni di servizio nella scuola statale, paritaria e negli anni dell’adempimento all’obbligo per il personale dei Centri di Formazione Professionale;
  • Pianificazione di più cicli di abilitazione per consentire un accesso graduale;
  • Riconoscere il titolo di dottore di ricerca quale titolo di accesso;
  • Attribuire un riconoscimento maggiore ai titoli di servizio rispetto alle prova selettiva da superare raggiungendo una soglia minima di voto;
  • Superato lo scritto, consentire l’ammissione ad un orale non selettivo;
  • Ripristinare il riconoscimento dell’abilitazione a coloro che hanno superato il concorso, anche se non si trovano in posizione utile alla chiamata in ruolo.

I primi emendamenti

In occasione della discussione del Decreto Sicurezza sono stati presentati e discussi alcuni emendamenti inerenti i temi sopra descritti. La discussione ha richiesto la riapertura del tavolo di confronto, in particolare, sulle modalità di gestione dei Percorsi Abilitanti Riservati.

Ora, in attesa della definizione di questi passaggi, rimane la possibilità di accedere al bando di concorso ordinario preventivato dalla Finanziaria 2019. Accanto ad esso, l’intesa intende far scaturire il percorso di abilitazione e di selezione riservato a chi ha già i tre anni di servizio.

Seguiranno gli aggiornamenti sul confronto.