… la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i princìpi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’ONU il 20 novembre 1989, e con i princìpi generali dell’ordinamento italiano … La progettazione educativa e didattica, che è al centro dell’azione della comunità educante, è definita con il piano triennale dell’offerta formativa, elaborato dal Collegio dei docenti.

Questo il testo dell’articolo 24 dell’ultimo contratto collettivo del comparto scuola, che conferma la configurazione della scuola come comunità educante di cui sono parte integrante il dirigente scolastico, il personale docente e educativo, il DSGA e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le famiglie e gli alunni e gli studenti.

La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.

La scuola come comunità educante è un principio sostenuto già con i decreti delegati del 1974, che l’hanno riconosciuta come luogo di relazioni, in contatto con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, come comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. 

Ognuno ha, pertanto, il diritto a vedere garantita la formazione alla cittadinanza, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio.

La qualità delle relazioni sono, infatti, un fattore determinante che abbiamo potuto ben sperimentare con l’esperienza del lockdown, dove è stata garantita l’offerta formativa ma la mancanza di relazioni ha inciso fortemente su apprendimenti, sviluppo e successo formativo.

La scuola si ispira e promuove la libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, nel rispetto reciproco di tutte le persone che la vivono.

La definizione di scuola comunità educante così descritta è stata ispirata dalla partecipazione alla vita della scuola introdotta con i decreti delegati del 1974, rilanciata attraverso l’art. 1 del D.P.R. n. 249/1998, dedicato alla descrizione pedagogica della comunità scolastica intesa come ambiente educativo ricco di esperienze e di dialogo dove si forma la personalità dei giovani.

Quindi, con queste poche ma incisive righe dell’articolo 24 dell’ultimo contratto, si ribadisce quale sia il ruolo centrale della scuola all’interno di una comunità e come tutti coloro che vi hanno che fare, nel rispetto del ruolo ricoperto, abbiano un protagonismo in termini sociali e culturali, dal dirigente scolastico al personale ATA, ai docenti e a tutte le altre persone che la vivono e la rendono attiva, come gli studenti e le studentesse ed i genitori.

Tale assunto in un contratto collettivo di lavoro contribuisce nel riconoscere la centralità e l’importanza della scuola per lo sviluppo del nostro Paese.