Nelle settimane scorse è arrivata l’integrazione all’atto di indirizzo del Ministro dell’Istruzione per il rinnovo del contratto scuola.

Infatti, dopo l’insediamento del Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, era proseguita la trattativa con l’Aran per il rinnovo del contratto ma avendo come riferimento ancora l’atto di indirizzo del precedente Ministro Bianchi.

La trattativa, infatti, rivolta in particolare ad alcune tematiche concordate nel documento sottoscritto a Novembre 2022 tra le Organizzazioni Sindacali ed il ministro Valditara è andata avanti a rilento.

Come ricorderete, ha avuto, invece celerità nella definizione e nell’erogazione degli arretrati e del nuovo inquadramento la parte economica, ricevuta a Dicembre dal personale di ruolo e già pensionato ed in corso di erogazione per il personale a tempo determinato in servizio negli anni 2019 – 2020 – 2021 – 2022.

Ora, il nuovo atto spinge per la prosecuzione della contrattazione sottolineando, in particolare, alcuni temi: la revisione dei profili professionali del personale ATA,  la mobilità,  la formazione continua del personale, sulla quale incombe anche il decreto legge n. 36 del Ministro Bianchi per i docenti, convertito nella legge n. 79/2022, la valorizzazione dei DSGA, il lavoro a distanza, le relazioni sindacali e la contrattazione di secondo livello.

Il Ministro sottolinea anche l’individuazione di risorse da attribuire a coloro che garantiscono  la continuità didattica o che siano in servizio in zone caratterizzate da disagio sociale.

Ora è ufficiale anche la restituzione al tavolo della trattativa di 100 milioni per l’erogazione di un compenso una tantum da riconoscere su RPD, Retribuzione Professionale Docente, per i docenti, e su CIA, Compenso Individuarle Accessorio, per il personale ATA.

Le Organizzazioni Sindacali impegnate al tavolo della trattativa hanno immediatamente diffuso una dichiarazione unitaria che sottolinea come ora ci siano le condizioni per affrontare gli aspetti normativi del contratto.

I temi di parte normativa da affrontare sono tanti e credo non ci sia la condizione economica di poterli risolvere tutti.

Innanzitutto, perché troppo spesso il contratto ha subito incursioni normative che hanno appesantito le condizioni di lavoro quotidiano.

In secondo luogo, perché spesso sull’organico della scuola si è fatto cassa e non investito.

Speriamo che la trattativa riesca almeno ad affrontare le questioni più urgenti e sia accompagnata anche da scelte normative, non facenti capo al tavolo contrattuale, rispettose delle condizioni di lavoro poste dal contratto.

Un esempio per tutti: nell’affrontare il problema inevitabile del calo demografico con conseguente diminuzione della popolazione scolastica, si ragioni in termini di personalizzazione ed orientamento, temi da sempre ritenuti vitali da parte del Ministro Valditara. Questo vorrebbe dire, non ridurre l’organico ma ridurre il numero di alunni per classe, dato il sempre crescente numero di Bes e Dsa, per i quali è prevista una programmazione personalizzata o individualizzata.

Attendiamo gli aggiornamenti per capire se si potrà porre i primi tasselli di una revisione del contratto ormai datato.

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