Il tema del merito è un tema molto discusso, tornato fortemente alla ribalta dopo aver ribattezzato il Ministero dell’Istruzione Ministero dell’Istruzione e del Merito, all’indomani del voto del 25 Settembre 2022.

Spesso il tema è confuso con la meritocrazia, che potremmo definire l’ideologia del merito, e con il talento, legittimando così la disuguaglianza.

Indubbiamente, se caliamo il tema nel mondo della scuola e lo analizziamo rispetto al personale, oggi non ci sono assolutamente le condizioni per poter parlare di una differenziazione stipendiale in base a impegni diversi o incarichi aggiuntivi.

Prima di avviare un qualsiasi confronto di questa natura, che si traduca nell’istituzione di middle management o di forme di carriera, si rende necessario garantire uguali condizioni di partenza.

Per arrivarci è indispensabile garantire uguali condizioni dignitose di stipendio.

Nel caso del personale bisogna che tutti abbiano dapprima una retribuzione dignitosa, adeguata alle condizioni di lavoro, negli anni sempre più appesantite.

Se, poi, si vuole parlare di una scuola attenta al merito, allora si deve ragionare di personalizzazione, di linguaggi multipli, di valorizzazione dei processi e non delle performance, di dimensione comunitaria, di superamento degli attuali numeri di alunni per classe,…

Gli strumenti per riuscire in questi ambiziosi obiettivi sono già nelle nostre mani… devono semplicemente essere rispettati dal Ministero dell’Istruzione e del merito: la contrattazione che deve essere pienamente legittimata; l’autonomia scolastica, che bisogna mettere in condizione di esercitare pienamente; la formazione, che deve essere riconosciuta e resa strutturale, superando la logica del diritto/dovere; la valutazione, che va ripensata per superare l’associazione della stessa alla misura dell’identità personale; il reclutamento che deve selezionare valorizzando l’esperienza già accumulata da molti precari;…

Il merito fa discutere ma è un tema che va maneggiato con cura per evitare di trasformarlo nella legittimazione di disuguaglianze anziché essere valorizzazione ed opportunità.