Il tema della sicurezza a scuola è sempre molto delicato e discusso anche per la conseguente responsabilità attribuita a docenti, dirigenti e personale ATA.

Proprio in queste settimane il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato al Consiglio dei Ministri un pacchetto di interventi volti a garantire una maggiore sicurezza ed efficacia dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO). 

Il tema rientra nel più ampio disegno di legge sul lavoro.

Le prime ad essere chiamate in causa sono proprio le aziende che dovranno integrare ed aggiornare il proprio documento di valutazione dei rischi per poter accogliere gli studenti e le studentesse nelle esperienze di PCTO.

Tali modifiche dovranno essere fornite dalle scuole con le quali si sottoscrive la convenzione per l’esperienza.

Altro passaggio previsto è verificare la coerenza tra le esperienze del PCTO ed il profilo d’uscita dello studente. 

Per garantire questo passaggio è stata prevista la figura del docente coordinatore di progettazione.

Personalmente, ritengo giusto tali sottolineature di coerenza, qualora siano stati registrati casi di improvvisazione nell’esperienza di PCTO, ma credo che l’individuazione di figure di sistema debba essere lasciata all’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche.

Il Ministro intende, inoltre, rendere maggiormente incisiva la funzione di “selezione” del Registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, prevedendo la richiesta alle imprese disponibili di requisiti più selettivi, al fine di escludere le realtà non qualificate.

Accanto a tale intervento s’intende rilanciare il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e la Piattaforma dell’alternanza scuola-lavoro, ora ribattezzata Piattaforma per i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento.

Infine, si sottolinea come la sicurezza nei luoghi di lavoro debba rientrare nella formazione prevista nell’ambito di educazione civica, come accade già in molte istituzioni scolastiche. 

Già la legge n. 107/2015, la Buona Scuola, aveva previsto quale compito della scuola far maturare una cultura della sicurezza.

Doveroso che anche la scuola sia impegnata su un tema tanto delicato e ancora oggetto di troppa trascuratezza anche da parte delle imprese. 

Attenzione, però, a non trasformare anche questo tema come una esclusiva responsabilità della scuola.

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La cultura della sicurezza dovrebbe rientrare tra le prerogative di ogni cittadino e di ogni cittadina e non solo nel loro ruolo di lavoratori e lavoratrici, in quanto la sicurezza va rispettata e sostenuta sì nei luoghi di lavoro ma anche in casa, per strada,…

A mio modesto parere, il MIM dovrebbe integrare il documento con interventi incisivi in materia di edifici scolastici ed aule. 

Ancora oggi, abbiamo molte situazioni di aule affollate con spazi non rispettosi della sicurezza, palestre e laboratori allestiti in palazzi antichi, meritevoli dal punto di vista artistico e culturale ma non idonei ad ospitare l’attività didattica.

Speriamo che questo sia un primo sforzo per continuare sul cammino della cultura della sicurezza e, soprattutto, che non ne derivino maggiori impegni per il personale della scuola, già gravato di tanto quotidiano lavoro sommerso, non visibile e non riconosciuto neppure dall’opinione pubblica.