Dopo il riordino degli istituti professionali, si sta progressivamente delineando il riordino anche degli istituti tecnici. Ripercorriamo insieme le tappe del percorso.

Riordino istituti professionali

Con l’approvazione della legge n. 107 del 2015, nota come Buona scuola, sono stati emanati una serie di decreti volti a dare seguito alle deleghe inserite nell’art. 1 commi 180 e 181 della legge stessa.

Tra queste deleghe è stata prevista, appunto, la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché il raccordo con i percorsi dell’istruzione e della formazione professionale.

Da tale delega è disceso il decreto legislativo n. 61 del 2017 ed una serie di documenti volti alla pianificazione del riordino del sistema IeFP ed al raccordo con la formazione professionale che sta arrivando alla piena attuazione sul quinquennio della scuola secondaria di secondo grado.

Riordino istituti tecnici

Con uno dei decreti attuativi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si sta pianificando anche il riordino degli istituti tecnici.

Precisamente, attraverso il decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, relativo a Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, agli articoli dal 26 al 28, si delinea un intervento sull’ordinamento degli istituti tecnici.

In particolare è previsto quanto segue:

  • Approvazione, entro 180 giorni dalla pubblicazione del presente decreto, di uno o più regolamenti volti al riordino dell’assetto ordinamentale degli istituti tecnici orientato al Piano Nazionale Industria 4.0 in ottica di sostenibilità ambientale;
  • Definizione dei profili dei curricoli per valorizzare la metodologia didattica delle competenze in ottica interdisciplinare, con la progettazione di unità di apprendimento, per rafforzare la connessione con il tessuto economico del territorio, per potenziare la dimensione laboratoriale, per rafforzare la continuità con la formazione terziaria anche in chiave orientativa;
  • Con decreto del Ministero Istruzione, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanza, vanno definiti gli indirizzi ed i quadri orari, senza maggiori oneri per lo Stato;
  • Previsione di specifiche attività formative per il personale al fine di promuovere l’attività laboratoriale, innovativa ed in continuità con il territorio;
  • Sottoscrizione di Patti educativi 4.0 a livello regionale ed interregionale per raggiungere le finalità sopra indicate;
  • Coinvolgimento e valorizzazione dei CPIA per gestire direttamente percorsi di istruzione tecnica non erogati in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o non sufficienti a soddisfare le richieste dell’utenza e del territorio;
  • Certificazione delle competenze degli studenti e delle studentesse al termine del primo e del secondo biennio facente riferimento al Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente per i quali verranno previsti modelli e modalità di rilascio;
  • Istituzione dell’osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale presso il Ministero dell’Istruzione.

Riflessioni

So di poter risultare monotona, avendo già sottolineato più volte le riflessioni seguenti. Tuttavia, come sempre, si interviene sugli ordinamenti della scuola senza coinvolgere i professionisti della scuola, i docenti ed i dirigenti, peraltro, senza far loro sfruttare gli spazi di autonomia previsti.

Si segue ancora la strada di calare nuovamente dall’alto un intervento di riordino che costringa gli istituti a riorganizzarsi secondo quanto definito dagli obiettivi del PNRR.

Perché non avviare, invece, un serio lavoro di ricerca che veda la scuola ed i suoi professionisti attori protagonisti?

Comunque, essendo da pochi giorni eletto il nuovo Governo, rimane da capire cosa sarà di tali azioni pianificate per l’attuazione del PNRR: c’è intenzione di rivederlo? In che modo? Rimarrà il quadro delineato?…

Legislazione Scolastica

Conoscerla, comprenderla, saperla applicare.

Scopri di più

A queste e ad altre domande cercherò di fornire aggiornamento con i prossimi numeri della newsletter.