Tema molto discusso nella settimana appena trascorsa è stato l’intervento sulle pensioni, che prevede un investimento specifico in occasione dell’approvazione della legge finanziaria 2022.
Mi dispiace, purtroppo, segnalare nuovamente che su una tematica tanto delicata ed intergenerazionale si ragioni ancora con una logica frammentaria, prevedendo esclusivamente un intervento tampone.
Infatti, la questione previdenza necessita di essere affrontata con una progettualità a lungo termine e attraverso una riforma complessive e strutturale. È impensabile continuare ad intervenire semplicemente pensando a coloro che possono accedere all’uscita pensionistica nel breve periodo, senza preoccuparsi di tutti i lavoratori e le lavoratrici che potranno accedervi a medio o lungo periodo. In questo modo, si rischia di non garantire la sostenibilità del sistema previdenziale italiano e di destinare i futuri pensionati e le future pensionate ad una situazione di precarietà e non adeguata sostenibilità economica.
In una riforma complessiva è possibile rivedere l’utilizzo dei contributi ai fini della pensione, oggi finalizzati a sostenere nell’Inps non solo il sistema previdenziale ma anche il sistema assistenziale, che garantisce copertura a malattia, disoccupazione, cassa integrazione, assegni familiari… Caricare, invece, la dimensione assistenziale sulla fiscalità generale alleggerirebbe l’impegno di tali contributi, da destinare esclusivamente alla parte previdenziale, cioè pensioni, buonuscita e trattamento di fine rapporto.
Intervenire sul tema delle pensioni senza preoccuparsi di coloro che vi potranno accedere a medio ed a lungo periodo rinvia semplicemente il problema a chi verrà dopo, senza garantire l’efficacia e l’efficienza del sistema previdenziale.
Tendenzialmente, alla pensione non ci si pensa finché non si è a qualche anno di distanza dalla stessa. Purtroppo, però, la questione va affrontata per tempo, sin dai primi anni lavorativi. Se lo stesso sistema previdenziale non si preoccupa di una progettualità a lungo raggio che tenga insieme tutti i lavoratori, come possiamo pensare che lo facciano le giovani generazioni?
Sarà importante che già la finanziaria del 2022 riveda questi passaggi e che il Governo si convinca a predisporre una riforma strutturale in ottica intergenerazionale.
Se sei interessato ad approfondire più nel dettaglio tale argomento ti consiglio di leggere l’articolo: “Pensione complementare: pensare oggi al domani“.
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