Siamo quasi allo scadere dei due anni di esperienza pandemica: il primo lockdown risale, infatti, alla fine di Febbraio del 2020.

Essendo l’anno scolastico a cavallo dell’anno solare, sono, per la scuola ben tre anni scolastici.

La situazione è ormai diventata pesantissima ed insostenibile per tutti: studenti, docenti, personale ATA, dirigenti e famiglie.

La più recente delle difficoltà riguarda la gestione delle quarantene e dei contagi: regole continuamente modificate e spesso in contrasto hanno ormai generato confusione, frustrazione, disorientamento tra il personale della scuola ma anche tra le famiglie e gli studenti.

Questo è l’ennesimo anno scolastico gravato da incertezza e da difficoltà nell’organizzare l’attività didattica quotidiana, nella possibilità di programmare uscite con gli studenti, nel pianificare e realizzare la formativa esperienza dell’alternanza scuola lavoro (ora PCTO).

Non da trascurare è, poi, l’impresa di trovare personale supplente a fronte della necessità di sostituire gli assenti.

La continua necessità di riorganizzare l’attività didattica, ora in presenza, ora a distanza, sta creando ai genitori enormi problemi di conciliazione vita/lavoro.

Le domande che ora sorgono spontanee sono le seguenti: cosa sarà dell’anno scolastico prossimo? Non credo sia prematuro pensarci… il Ministero dell’Istruzione ed il Governo ci stanno pensando? O dovremo attendere ancora le indicazioni operative ad Agosto? Si sta pensando ad investire risorse, umane e materiali, per rafforzare quell’autonomia scolastica che permetterebbe ad ogni scuola di organizzarsi per tempo ed in modo funzionale alla situazione territoriale?