Il Ministro Bianchi ha presentato il 4 Maggio 2021 le linee programmatiche del proprio ministero alla VII commissione Camera e Senato congiunte. E’ interessante analizzarne i passaggi perché sono già in fase di attuazione e si stanno predisponendo le azioni attraverso il Piano Nazionale Riprese Resilienza (PNRR).
Investire nella scuola
ll Piano programmatico inizia con un’affermazione molto significativa: la scuola e il motore del paese, si intende avviare una nuova fase Costituente.
In questo senso, l’impegno è proprio volto a superare i divari territoriali e gli insufficienti investimenti in scuola, università e ricerca.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato più di 19 miliardi per il potenziamento dell’offerta formativa nei servizi dell’istruzione, dagli asili nido alla ricerca.
Dagli intenti dichiarati la scuola figura come una priorità delle politiche strategiche sia lungo che a medio termine.
Sono progettati anche interventi strutturali per la piena sicurezza, la riqualificazione degli edifici scolastici, il miglioramento della qualità degli ambienti di apprendimento e il ripensamento delle metodologie didattiche in chiave innovativativa.
Preoccupazione
Su alcuni temi, esprimo una certa preoccupazione: l’ampliamento del tempo scuola, la revisione dei curricolo, la riforma degli organi collegiali, la riforma degli istituti tecnici e professionali diretta ad allinearne i curricula alla domanda di competenze promanante dal tessuto produttivo del Paese, anche verso l’innovazione introdotta dal modello di Industria 4.0.
Le personali preoccupazioni riguardano due aspetti:
- Che venga realmente coinvolta tutta la comunità educante, come viene dichiarato, per non calare dall’alto interventi così incisi.
- Le finalità con le quali opera la scuola: deve preoccuparsi di allineare i curricula alla domanda di competenze del tessuto produttivo? O deve garantire per ogni indirizzo di studio le competenze, tecniche e per la vita, previste dalle Indicazioni Nazionali e dal documento sulle competenze di cittadinanza?
Vanno sottolineati anche positive intenzioni su altri temi: formazione iniziale, reclutamento, riscrittura di un nuovo e aggiornato Testo Unico delle norme sulla scuola.
La raccolta sistematica ed organizzata di tutte le norme della scuola è indispensabile, infatti, il Testo Unico in vigore risale al 1994 e da allora molte riforme hanno travolto la scuola, generando una legislazione stratificata e ricca di molti rinvii.
Si auspica che in particolare su formazione iniziale e reclutamento non venga pianificata la solita soluzione temporanea che accontenta qualcuno e scontenta altri.
SEGUIMI
I'M SOCIAL
Per entrare in contatto con me anche su altre piattaforme, seguimi sui Social.