Dal mese di Febbraio 2023 saranno in arrivo ancora alcuni riconoscimenti per il rinnovo di parte economica del contratto scuola.

Infatti, con la legge di bilancio 2023, la legge n. 197 del 29 dicembre 2022, sono stati stanziati altri 1.000 milioni di euro da destinare al rinnovo del contratto.

Materialmente, per il solo anno 2023, verrà erogato un emolumento accessorio una tantum su tredici mensilità con effetti solo sul trattamento previdenziale.

Si tratta, sostanzialmente, di un riconoscimento per compensare il mancato pagamento della vecchia indennità di vacanza contrattuale per il contratto 2021, già scaduto

Per fare qualche esempio concreto, un docente di scuola d’infanzia o primaria in classe stipendiale 00 percepirà 26.12 € al mese e un collega dello stesso ordine in classe 35 percepirà 38.17 €. Una collega laureata della scuola secondaria in classe stipendiale base (00) percepirà 28.35 € al mese, mentre con la classe stipendiale più alta (35) si arriva a 44,38 € al mese.

Tali importi si sommano agli arretrati ricevuti con emissione speciale a Dicembre 2022.

Sicuramente non stiamo parlando del sempre discusso ed atteso adeguamento degli stipendi a livelli europei.

Proprio in queste settimane, il Ministro dell’Istruzione Valditara ha lanciato la provocazione di ragionare su stipendi differenziati in base al costo della vita della Regione sede di lavoro.

Tema sicuramente da approfondire e, magari, da perseguire con una contrattazione regionale, ma solo dopo aver adeguatamente inquadrato il personale della scuola italiana con stipendi dignitosi. Solo dopo aver ottenuto questo risultato a livello nazionale, si può ragionare di altre forme di riconoscimento stipendiale.