Per il tema della somministrazione dei farmaci a scuola il riferimento principale è la Raccomandazione delle linee guida nel 2005. Inoltre, nel 2017, Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia hanno sottoscritto un protocollo di somministrazione dei farmaci che contiene tutti i passaggi indispensabili e fondamentali per affrontare una situazione di necessità di assunzione di farmaci durante la frequenza all’interno della scuola da parte di un alunno.

Innanzitutto, il dirigente scolastico deve verificare la necessità di assumere una terapia a seguito di una documentata e accertata patologia cronica. Tale documentazione deve essere fornita dai genitori. Di fronte ad un intervento di emergenza, sempre dovuto ad una necessità per una patologia cronica certificata, il dirigente deve coinvolgere tutte le persone, quindi, tutti gli attori che gravitano attorno all’alunno: i genitori, i docenti, il personale Ata. Una volta coinvolta queste persone, si devono insieme condividere tutti i passaggi fondamentali per un eventuale intervento in caso di necessità o anche per la somministrazione di una cura continuativa che non può essere assunta in altro momento della giornata.

La disponibilità espressa da parte del personale scolastico per la somministrazione dei farmaci a scuola o per l’auto somministrazione sotto il controllo di un dipendente della scuola è, però, importante sottolineare che può avvenire solo su base volontaria e soprattutto che non si debba prevedere né la necessità di una valutazione tecnica men che meno una preparazione equiparabile a quella che si deve avere in ambito sanitario.

Quindi, pur volendo, con tutta la buona volontà, andare incontro alle esigenze legittime e necessarie di tale situazione, che ci stanno indubbiamente a cuore, è indispensabile prestare la dovuta attenzione perché un eventuale valutazione tecnica o equiparabile all’ambito sanitario può far correre rischi non solo a noi ma anche all’alunno chiamato in causa.