Il cuore dei cortei e delle iniziative è stato il delicatissimo tema del cambiamento climatico, la febbre che colpisce la terra, l’aria, l’acqua, l’ambiente e gli esseri viventi che lo popolano.
È stato un appuntamento importante e significativo, perché nelle piazze c’erano gli studenti e le studentesse, che hanno sentito la necessità ed il dovere di muoversi per salvare il pianeta che hanno ricevuto in eredità e che, a loro volta, lasceranno alle future generazioni.
Affrontare con consapevolezza e con responsabilità il problema del riscaldamento medio del Pianeta è urgente e non più rinviabile, in quanto in continua accelerazione e dovuto ai comportamenti umani. Infatti, studi e ricerche allarmano rispetto alle condizioni dei prossimi venti anni.
Le ricerche scientifiche dimostrano anche come sia possibile produrre energia che sia rinnovabile, superando anche il timore che il suo avvio possa sembrare diseconomico.
Ispiratrice ed esempio dei ragazzi e le ragazze è stata ed è la quindicenne svedese Greta Thunberg con il movimento mondiale Friday for Future. Cornice a questa emergenza ed a questo impegno, sono ormai diversi documenti ed accordi: Accordo di Parigi nel 2015, rinnovati in Polonia a dicembre 2018 alla COP24, fissando le regole per applicare l’accordo stesso; l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Quest’ultimo testo è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
Ascoltiamo, allora, il monito degli studenti e delle studentesse che hanno dimostrato di avere a cuore il futuro loro, nostro e di chi verrà dopo di noi.
Dimostriamo di ascoltarli e seguirli, nei comportamenti quotidiani responsabili e nelle scelte più importanti a seconda del ruolo che ciascuno può ricoprire nel rispettare e tutelare la Terra.
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